Il Santo Graal della Libertà
Il
Santo Graal della Libertà
Qualcuno mi renda l’anima…
esiliata in un mondo che non gli appartiene… un abito che veste il silenzio
dell’indifferenza… alle ali… dello spirito… e con il suo riso di spensierato
bambino…dimentico e gracchiante… rimbomba senza sosta…il suo lamento…
Qualcuno mi renda l’anima…
scagliata in una criogenica amnesia e necessaria identità… Pellegrina… per
attraversare gli innumerevoli varchi della consapevolezza… lasciando viso e
storia…Esplorando l’imperscrutabile estrema strada della conoscenza… Soldato…guerriero…
mendicante al servizio Divino …
Un’infinita galassia… pullula
di anime deste e … feti scintillanti ancora beati mentre… sonnecchiano le
stelle…nell’attesa…tutti galleggiano…prima dell’ignoto viaggio… nei meandri
della dimenticata Originalità…
Qualcuno mi renda l’anima…
alla fine di questo vagare… mentre le ferite della provvisoria non verticalità…
mi rammentano il tempo…eppure dove è questo tempo…cresciuto si nel suo scorrere
di presente ma…anche di ancestrale…eterna fluidità…
Qualcuno mi renda l’anima
ora che…lo sguardo posa sulla stazione del benvenuto e… il lungo peregrinare
sonno… mi appare… in un sol attimo… un graziato battito di ciglia… mentre rinnovo
la memoria…fintanto che combattiva e sbracciante…si avvicina… al suo eterno
riposo…
Qualcuno mi renda l’anima… se
fiera sul mio grembo custodisco… il bottino veritiero… la vuota bisaccia dei
viandanti dello spirito… il Santo Graal della libertà…colma solo della preziosa
acqua dell’amore che… scalda…disseta e tiene svegli… in tanta avventurosa oscurità…
Qualcuno mi renda l’anima…
quando ripongo la mia spada… di fronte alla sacra porta dell’immortalità e…con
un ultimo sguardo…riverso gocce di rugiada adamantina… lacrime… che accarezzano
e inondano…tutti i cuori del mondo…
Il mio saluto al mondo
Teresa Cannavò