Il canto stridulo della libertà
Le
piogge scendono ora lente ora battenti… eppure Mai come note
stonate sferzano invano e stridule sulla terra arida…poiché
richiami Arcobaleno invitano alla dolcezza dopo il trambusto…e
laddove prima la terra a gran gola cantava…ora umida e gravida
cinguetta…Cinguetta e cinguetta per dare la lieta notizia che tutto
è in sintonia in questa Cosmica Danza…Ma
poi tutto ad un tratto venne il Tempo del Corvo dove il gracchiare
non presagiva nulla di buono…ma questo era il suo compito supremo…
Annunciare con un battito d’ali cupo e stanco… l’arrivo dei
Predatori delle Melodie…esseri caduti …degradati…invidiosi del
Volo Libero…
Nel
mondo delle dolci creature volanti si mormora… che tarpino le ali
con noncurante crudeltà… cacciando e trasformando la Creazione in
una stridula gabbia…Tutto è distorto in questa danza migratoria…
come un eterno viaggio… intrappolato in una rete di ingiustizia e
di indifferente amoralità…
Eppure
come da un grammofono Sacro… fra le sottili sbarre Emana
l’eco…L’eco della perduta Divina Libertà…
Emana
per tutto l’Infinito… dal profondo buio arcobaleno…
il
canto triste ed intrappolato…
dei
piccoli uccelli migratori …
per
rammentare senza tregua al Grande Uomo…
la
sua Perduta Integrità.
Per associazione Lac : liberi di volare 2013
Teresa Cannavò